L’influencer marketing sta cambiando rapidamente con l’ascesa di due figure innovative: gli influencer virtuali e i kid influencer. Entrambi offrono opportunità commerciali significative, ma pongono anche sfide complesse in ambiti come la trasparenza pubblicitaria, la protezione dei consumatori e la tutela dei diritti.

Virtual Influencer: innovazione e normativa

Gli influencer virtuali sono personaggi digitali, progettati tramite grafica computerizzata e gestiti da aziende o agenzie. Esempi come Lil Miquela e Shudu Gram dimostrano come queste figure possano competere con gli influencer umani, collaborando con brand di fama globale. Tuttavia, sollevano importanti questioni giuridiche:

Proprietà intellettuale

Gli influencer virtuali sono opere protette dal diritto d’autore. I loro creatori detengono diritti esclusivi sulla loro utilizzazione, ma rischiano di affrontare violazioni del copyright in caso di riproduzioni non autorizzate.

  • Registrazione del Marchio: Un influencer virtuale di successo può richiedere la registrazione del proprio nome e immagine per evitare utilizzi non autorizzati.

Trasparenza pubblicitaria

Secondo il Codice del Consumo e le linee guida AGCM, i contenuti sponsorizzati devono essere chiaramente identificati. Questo principio vale anche per gli influencer virtuali, ma la loro natura digitale può offuscare la percezione della pubblicità, esponendo i consumatori a messaggi ingannevoli.

Protezione dei consumatori

La mancanza di una persona reale dietro i virtual influencer può indurre i consumatori a considerare i loro messaggi più imparziali, creando un rischio di acquisti non consapevoli. L’AGCM ha sottolineato l’importanza di regolamentare rigorosamente questa forma di comunicazione.

Kid Influencer: tutela e normativa

I kid influencer, bambini o adolescenti con un vasto seguito sui social, pongono sfide legate ai diritti dei minori e alla trasparenza pubblicitaria. Spesso gestiti dai genitori, rappresentano una categoria particolarmente vulnerabile.

Protezione dei minori

Il GDPR e il Codice Civile italiano stabiliscono che il trattamento dei dati personali dei minori è legittimo solo con il consenso dei genitori. Tuttavia, l’esposizione eccessiva dei minori sui social può compromettere la loro privacy e il benessere psicologico.

Responsabilità dei genitori

I genitori devono tutelare gli interessi dei propri figli, evitando conflitti tra guadagni economici e diritti dei minori. In Francia, leggi specifiche obbligano i genitori a riservare una parte dei guadagni in un fondo fiduciario per garantire la sicurezza finanziaria dei figli.

Lavoro minorile

La creazione di contenuti può diventare una vera e propria attività professionale, configurando potenziali rischi di sfruttamento. Le leggi italiane sul lavoro minorile forniscono tutele generali, ma manca una normativa specifica per i kid influencer, creando una zona grigia giuridica.

Trasparenza pubblicitaria

Per i kid influencer, l’identificazione chiara dei contenuti sponsorizzati (#adv, #sponsored) è essenziale per evitare pubblicità ingannevole. I giovani spettatori, spesso incapaci di distinguere tra pubblicità e contenuto organico, richiedono una protezione maggiore.

Regolamentazione Internazionale

Negli Stati Uniti, la FTC ha sanzionato influencer e brand per pubblicità ingannevole, mentre in Francia leggi avanzate tutelano i guadagni dei kid influencer. In Italia, nuove linee guida AGCOM (2024) mirano a monitorare queste attività e a garantire la conformità normativa.

Verso un quadro normativo più chiaro

Gli influencer virtuali e i kid influencer stanno ridefinendo il marketing digitale, ma il loro impatto richiede una regolamentazione più rigorosa per garantire trasparenza, protezione dei consumatori e tutela dei minori.

Lo Studio Legale Daplex offre consulenza specializzata per aiutare aziende, influencer e famiglie a navigare queste complesse normative, garantendo conformità legale e protezione dei diritti.

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